Con Deepfake si intende l’imitazione di contenuti audio-visivi creati dall’Intelligenza
Artificiale (IA) che porta a nuove sfide sociali e forensi (Chesney & Citron, 2019). Da un lato,
le attuali ricerche nel campo dell'IA suggeriscono la difficoltà degli esseri umani
nell’identificazione di questi contenuti (Nightingale and Farid, 2022). La psicologia, dall’altro,
ha dimostrato che il riconoscimento facciale è un processo unico che utilizza meccanismi
neurali speciali non condivisi per altri tipi di oggetti (Tsoa & Livingstone, 2008). Pertanto,
l’obiettivo di questa ricerca è quello di dare un contributo innovativo, indagando se questi
meccanismi specifici per volti umani permettono di distinguere tra volti deepfake e volti reali.
Una serie di 48 volti (50% deepfake) sono stati mostrati ai partecipanti chiedendo loro di
giudicare a quale categoria appartenessero (Real Vs. Fake). I risultati preliminari hanno
evidenziato che i partecipanti hanno un'accuratezza più alta della media presentata in
letteratura (71%). Per la prima volta, però, vengono evidenziati fattori specifici, inerenti le
caratteristiche dei volti (e.g. sesso), le caratteristiche dei partecipanti e la corrispondenza tra
queste. Coerentemente con la letteratura esistente sul processamento di volti umani (e.g.,
Rehnman e Herlitz, 2006), i nostri risultati mostrano che le partecipanti “femmine” hanno
una maggiore accuratezza nell’identificazione corretta del volto. Inoltre, questo effetto è ampliato se c’è una discordanza tra sesso del volto in foto e genere del partecipante. I risultati
contribuiscono alla letteratura sul processamento di volti umani applicando per la prima volta
un nuovo paradigma che mostra la complessità con la quale vengono fatte scelte.
Dettaglio pubblicazione
2023, ATTI DEL XXIX CONGRESSO AIP, Pages -
INTELLIGENZA ARTIFICIALE E RICONOSCIMENTO DI VOLTI (04d Abstract in atti di convegno)
Stockner Mara, Marchetti Michela, Papa Lorenzo, Maiano Luca, Convertino Gianmarco, Amerini Irene
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